Un giro in Dyane…

…dopo oltre 30 anni! Eh già, ad occhio e croce mio padre cambiò il suo Dyane 6 per una nuova e fiammante Visa Club 650 che avevo 7-8 anni… ad arrivare a 38 servono altri trent’anni. Come vola il tempo.

Dyane 6 del 1983

Il Dyane 6 del 1983

Questo pomeriggio, recatomi a Ponte a Egola per vedere un Suzuki anni ’70 per conto di mio cognato, parcheggio la mia Lupo accanto ad un bel Dyane 6 blu metallizzato. Prima di andare dal venditore ovviamente me la guardo per benino. E’ tenuta bene anche se, adorando l’originalità, quel blu metallizzato mi stona un po’. E’ del 1983, finestrini discendenti. Va bene, smetto di sognare e vado dal proprietario del Suzuki.

Iniziamo a chiacchierare e poi mi dice di seguirlo in macchina a casa sua dove c’è questo bel fuoristrada d’epoca. Mentre ci incamminiamo verso il parcheggio chiedo: “ma di chi è questo bel Dyane?” e lui risponde “è mio!”. Ed io con un po’ di faccia tosta: “allora scusami, possiamo andare con la tua? Tanto poi bisogna tornar qui… così mi faccio un giro in Dyane!”. Nulla osta.

E così apro quelle portiere che fanno clang, mi siedo su quel sedile che non conosce l’ospitalità delle poltrone moderne. Sembra di sedersi su un cuscino d’acqua tanto la Dyane si “piega” al mio leggiadro peso. Un’altro clang: lo sportello si chiude. Il bicilindrico si mette in moto con quel suo caratteristico rumore, mano sul manico d’ombrello, si ingrana la prima e si parte…

E’ stato bello, anche perché il tragitto, seppur breve, è nelle campagne toscane… è stato nostalgico perché davvero invecchio e non pensavo fossero passati così tanti anni… è stato goloso perché ovviamente è aumentato il desiderio di scovarne una..

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Visita al Centro Documentazione Storica Citroën

Arrivare al Centro non è difficile, con un navigatore poi si arriva proprio “sotto”. Il problema è trovarlo… Il centro documentazione storico si trova, infatti al primo piano dello stabile e si raggiunge attraverso una rampa che da sulla strada. Se non si sa… non si trova!

A parte questo ho avuto modo di conoscere Martini (Maurizio) e Ilaria due deliziose persone che mi hanno dedicato un sacco di tempo nella visita del Centro. Mi hanno descritto ogni angolo, fatto vedere documenti rari, il banco d’insegnamento in funzione con tanto di “diravi”, filmati tecnici dove venivano spiegate le sospensioni idropneumatiche con aggiunte tutte italiane anni ’70, ovvero con donnina seminuda in un bagagliaio di GSA… e potrei ancora continuare.

Quando abbiamo iniziato a cercare materiale per la mia GS, tra i quali anche depliant dell’epoca che ancora devo ricevere, Martini è stato così gentile da parlare addirittura con Parigi per l’ottenimento di altre immagini.

Ho rimediato anche il manuale pezzi di ricambio della mia GS che mi sono impegnato ad acquisire con lo scanner e a restituirlo: un bel lavoro visto che si tratta di oltre 200 pagine ma ce la faremo.

Poi abbiamo fatto un salto anche nella stanza accano al centro dove ho potuto ammirare una splendida Ami 6, un Dyane 6, una DS e una Mehari… con le prime tre in magnifiche condizioni. Parte del tesoro di Maurizio e Ilaria. Per la prima volta mi son seduto al volante di un Ami 6 e mi ha colpito, a parte il design di Bertone anni ’60, la morbidezza delle sospensioni che si sono “adagiate” sotto il mio leggero peso…

Pausa pranzo con breve tragitto in una splendida C5 che a Martini non piace molto ma io ne son rimasto sorpreso per l’abitacolo ovattato, le sospensioni comodissime e la silenziosità nel complesso, con quel motore che ronza e non si sente… ed è un 3.000 c.c. V6… ad averci il quattrino…

Tornati al centro ho recuperato il materiale e mi sono avviato per quel di Cortona anche perché con la neve abbondante che cadeva non sapevo quanto poi ci avrei messo…

Che aggiungere: visitate il Centro Documentazione Storica Citroën perché davvero ne vale la pena. Come se avete del materiale particolare non esitate a condividerlo con il centro perché significa condividerlo con tutti noi amanti della Citroën. E infine un grazie per la passione, la cortesia, la pazienza e il tempo che Maurizio e Ilaria spendono quotidianamente.

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Seminato da una 2cv

Questo pomeriggio salgo in macchina, una Alfa Romeo 156 Sport Wagon, per andare a prendere mio figlio dalla nonna. Come arrivo all’incrocio con la via principale (la provinciale che dalla “Vicarese” porta a Bientina, in provincia di Pisa) mi passa davanti una Deuche Charlestone e dietro a lei altre anonime auto. Mi immetto e, come già un’altra volta, scatta l’inseguimento… guadagno posizioni e lungo la Botte (dopo un paio di kilometri) le sono dietro… la due cavalli si muove snella nel traffico della statale, affronta le curve, si corica su un lato. Le sue ruotine sempre incollate al terreno anche se il vedere la scocca tutta inclinata fa temere il contrario. Facciamo l’Arnaccio insieme, lei davanti sbarazzina, ed io dietro con l’Alfa sorniona… alla guida una fanciulla con, penso, moroso a bordo e sul portellone posteriore un Paperino che controlla che non mi avvicini troppo…

Ma Paperino non mi intimorisce e continuo a godermi questa Deuche che si muove a suo agio in mezzo al traffico… arriviamo alla superstrada FIPILI e la domanda nasce spontanea: di quanto supererà il limite dei 90km/h?

La 2cv si immette in corsia ed io dietro… l’accelerazione è tranquilla, le sto dietro. I metri scorrono e arriviamo a 100km/h… addirittura azzarda un sorpasso. La seguo. 105 km/h, altro sorpasso, e stupito (ma veramente stupito) continuo l’inseguimento ripetendo il sorpasso. 115km/h e la Deuche pare aver raggiunto la sua velocità di crociera… velocità di tutto rispetto. Sorpreso continuo a seguirla, anche nei sorpassi che si ripetono ma… in uno di questi la 2cv rientra. Dietro a me incollato il solito antipatico SUV che chiede strada… la Deuche non mi lascia spazio tra lei e l’auto sorpassata… sono costretto ad accelerare e a superarla… un paio di clacsonate che la ragazza pare non sentir nemmeno (forse i due pistoni si fanno sentire a quella velocità) e allungo… faccio passare il rompi SUV e mi guardo la 2cv con quei fari allo iodio (spettacolo) diventare sempre più piccina…

Ho da recuperare il figliolo e così la Deuche scompare dallo specchietto. Penso che sia troppo carina e che prima o poi diventerò un fiero proprietario anche io!

E’ vero, la colpa è del SUV, ma posso dire comunque che a bordo della mia Alfa son stato seminato da una bicilindrica!

W la Deuche!

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Domani visita al centro documentazione storico Citroën!

Ebbene sì, ho appena preso appuntamento con Martini, e domani per mezzogiorno andrò a far visita al Centro Documentazione Storico Citroën. Spero di trovare un sacco di depliant ed informazioni utili per la mia GS e di iniziare a conoscere qualcuno del forum RIASC. Insomma, è stupidino, è da bambini ma una certa emozione c’è… non vedo l’ora!

Centro Documentazione Storico Citroën

Una delle foto visibili dall'album del Centro Documentazione Storico Citroën

Il centro si trova a Monte San Savino in provincia di Arezzo e l’indirizzo preciso è il seguente:

Centro Documentazione Storica Citroën

Via XXV Aprile 93/4

52048 Monte San Savino (AR)

email info@archiviostoricocitroen.info
telefono 0575 364553
telefax 0575 364553

Mentre i contatti, in base alle vostre necessità sono i seguenti:

RIASC Relazioni Esterne (Maurizio Marini)
RIASC Presidenza (Walter Brugnotti)
RIASC Sez. D (Fabrizio Consonni)
RIASC Sez. C (Luciano Rossi)
RIASC Sez. T (Luciano Rossi)
IDéeSse Segreteria, Tesoreria e Ufficio Soci (Ilaria Paci)
IDéeSse Relazioni Esterne (Maurizio Marini)

GoogleMap può essere d’aiuto:

Visualizzazione ingrandita della mappa

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Quali gomme per la GS

Quest’oggi spulciando il forum ho trovato un post dove si parlava su quali gomme montare sulla GS e Nisse (segretario del Club GS Italia), che è uno che ne capisce e non parla a caso, fa questa classifica che penso possa essere utile a tutti noi quando arriverà il momento di cambiare le coperture:

Le classificherei cosi’ : primo Michelin, secondo Nankang, terzo Firestone, dove solo Michelin e’ una favola sul bagnato. Altri topic su gomme GS/A, con la stessa classifica

http://forum.riasc.it/public/index.php?topic=7133.0

http://forum.riasc.it/public/index.php?topic=9280.0

Smile

Ne terrò conto per quando sarà il momento. Adesso però son curioso di sapere cosa monta la mia GS… non c’ho mica fatto caso…

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Rimuovere il quadro (2)

Prima di tornare a Pisa ho deciso di smontare il quadro strumenti nella speranza di poterlo lucidare e rimetterlo a nuovo con calma a casa. Il video che ho inserito nel post precedente faceva le cose facili… e forse sarà così con le GS prima serie ma con le seconde c’è qualche vite in più da togliere e di certo non si fa in quel minuto e 43 secondi!

Prima di tutto occorre rimuovere la palpebra che sta sotto il quadro. Per togliere il pannello utilizzate una spatola facendola scorrere per tutto il bordo dello stesso come indicato nella foto 1:

Palpebra da rimuovere

Foto 1 - La palpebra da rimuovere per poter asportare il quadro strumenti.

Non fate come me che all’inizio non avevo agganciato bene il pannello e praticamente stavo solo alzando la copertura in plastica morbida (vedi foto 2)…

Non sbagliate

Foto 2 - Come sollevare il pannello correttamente: da notare sulla sinistra la linguetta della plastica morbida del rivestimento erroneamente sollevata.

Per effettuare l’operazione inserite la spatola tra le due plastiche, dirigetela verso di voi e, iniziato il sollevamento, cercate di spostarla verso il motore.

Nella foto seguente (foto 3) si vede il pannello che inizia a sollevarsi:

Il pannello che si appresta ad essere sollevato

Foto 3 - Il pannello che si appresta ad essere sollevato.

Terminato il lavoro la scena che vi si presenterà sarà la seguente (foto 4):

Il pannello sollevato

Foto 4 - Il pannello sollevato.

A questo punto, asportato il pannello occorre svitare i due bulloni indicati nella freccia che tengono fermo il quadro strumenti facendo attenzione a quello di sinistra che oltre al quadro strumenti trattiene anche un, penso, condensatore (indicato nella freccia nella foto 5):

Bulloni da rimuovere

Foto 5 - I due bulloni che tengono bloccato il quadro.

Tolti i bulloni occorre adesso rimuovere le due viti poste nella parte alta del quadro strumenti subito sotto la palpebra del cruscotto (vedi foto 6):

Altri due dadi da rimuovere

Foto 6 - Altre due viti che trattengono il quadro al cruscotto.

Alla fine di quanto fatto in totale le viti rimosse saranno 4 come riassunto nella foto seguente:

Totale viti da rimuovere

Foto 7 - Le viti che vengono rimosse per poter estrarre il quadro strumenti.

Adesso arriva la parte più noiosa perché rimuovere il quadro non sarà così immediato come dal video di youtube, infatti occorrerà staccare due connettori che passano le informazioni al quadro oltre al cavo che va al tachimetro. Non è niente di impossibile ma io ci ho messo un po’, forse perché era la prima volta.

Iniziate a estrarre il quadro infilando la mano sotto di esso ed iniziando a tirarlo verso di voi.

Iniziare la rimozione del quadro

Foto 8 - Inserire la mano nella parte del basso ed iniziare a tirare verso di voi per rimuovere il quadro.

Ovviamente qualche centimetro lo farà e poi si bloccherà perché sarà necessario, come accennato prima, staccare i connettori e cavo tachimetro. Per far questo accedete lateralmente al quadro cercando di raggiungere i connettori (ne ha uno a sinistra ed uno sulla destra). Nella foto 9 la vista è laterale destra e le frecce indicano il connettore di destra e cavo tachimetro da staccare.

I connettori da rimuovere

Foto 9 - Vista laterale destra: indicati dalle frecce il connettore di destra e cavo tachimetro.

Rimossi i connettori si può finalmente estrarre il quadro facendo attenzione ai due ganci posti nella parte bassa (indicati dalle frecce nella foto 10), quelli dove erano fissate le prime due viti che abbiamo tolto (vedi foto 4), che daranno fastidio all’operazione:

Ultimo step e il quadro è servito.

Foto 9 - Fate attenzione ai due ganci che vi daranno noia durante l'asportazione del quadro.

Ma superato questo passo vi troverete con il quadro in mano!

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Ma che meraviglia!

Ho trovato gli introvabili interni della mia GS Club in Francia. Dietro segnalazione di Nisse, il segretario del club GS Italia, ho risposto ad un annuncio apparso su gs-gsa.org che diceva:

Vends GS break 1979, 77500km, complet à vendre en pièces; tout est en parfait état. intérieur tissus marron complet 100€. portes 25€pièces. hayon moteur boite etc etc.. tel uniquement

Lo so l’annuncio diceva tel uniquement ma il mio francese da 2° asilo non mi consentiva di discutere seriamente con un transalpino e così, inviata la mail, finalmente oggi ricevo risposta, breve ma efficace:

BONJOUR.LE TISSUS EST CELUI DE GAUCHE SUR LES PHOTOS

E sapete cosa c’era a gauche della mail che gli avevo inviato? Ma questo tessuto!

Selleria in Jersey Tweed beige brune

La selleria in Jersey Tweed beige brune

Adesso il problema è: come recuperarli? Il tipo è lontano dall’unico mio contatto francese… spedire un set di sedili penso sia impossibile… come risolvere questo cruccio?

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Un nuovo spinterogeno per la mia GS

Oggi, dopo diverse telefonate ad autodemolitori e officine Citroen di zona, scambio di email con appassionati di GS, mi sono deciso ad acquistare su eBay un nuovo spinterogeno per la mia bambina. Non si tratta di un SEV Marchal ma bensì di un Ducellier modello 4411C. L’originalità non è intaccata in quanto, dal manuale tecnico della GS, Citroën montava sia uno che l’altro durante la produzione di GS. Il pezzo mi è costato 40,00 euro ai quali ho dovuto sborsare 21,20 euro di spese di spedizione dalla Francia. Il venditore mi ha detto che praticamente il pezzo è nuovo… speriamo! Dalle foto non sembra, ma sono fiducioso…

Spinterogeno Ducellier

Spinterogeno Ducellier, aternativo al SEV Marchal montato precedentemente.

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Come si fa?

Durante la visita al rottamatore di Oristano, Porcu Antonio, parcheggiata all’ingresso c’era una due cavalli, non messa benissimo ma molto meglio di rottami che cercano di rifilare a 1.500 euro su subito.it o ancor peggio su eBay.it… era già senza targhe ma per scrupolo ho chiesto se per caso non l’avessero ancora rottamata. Purtroppo sono arrivato tardi e la condanna a morte era già stata firmata… Addio povera Deuche!

2CV6 CT rottamata!

Una povera 2 cavalli che meritava essere salvata... ed invece vedrà la pressa.

Adesso mi chiedo come si faccia a rottamare auto così speciali? “Maledetti” incentivi statali… e poi: 2CV6 CT… ma quel CT cosa indica?

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Parafango semi sistemato

Che soddisfazione, dopo aver rimosso il parafango, ho portato il pezzo da mio suocero che con un martello e un paio di arnesi semplici semplici da carrozziere mi ha rimosso le due ammaccature e il parafango è tornato quasi come nuovo… adesso devo stuccare in un paio di punti e passare l’antiruggine dove usato lo smeriglietto e potrò considerare terminato questo pezzo. Ecco le foto del prima e del dopo:

Prima della riparazione 1

Il parafango prima della riparazione

Prima della riparazione 2

Altra vista del parafango prima della riparazione.

Paarfango dopo riparazione 1

Ecco il parafango dopo la riparazione.

Il paraurti dopo la riparazione 2

Altra vista del paraurti riparato.

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